Lo scorso 23 gennaio,  nell’Aula del Consiglio Regionale della Campania, una delegazione di trentacinque studenti, provenienti da sette Paesi dell’Unione Europea e impegnati nella realizzazione di un progetto transnazionale Erasmus sull’alimentazione dal titolo “Creating food culture awareness of eating healthy”, ha preso parte ad un Simposio sulla dieta Mediterranea dal titolo “Mediterranean diet and it’s usefulness in healt” ( Dott.ssa Teresa Esposito  MD PhD), atto ad evidenziare i contenuti e il valore della dieta mediterranea per creare una consapevolezza della cultura alimentare del mangiare sano e sviluppare un confronto su questo tema con le Istituzioni territoriali.

Ma perché è così importante la  “nostra” dieta mediterranea?

La dieta mediterranea, per chi vuole  dimagrire in modo sano, rimane uno dei migliori regimi alimentari. Il merito va tutto alla famosissima piramide alimentare, che rappresenta in modo semplice e schematico le quantità e le tipologie di alimenti, da assumere in un piano settimanale.

I benefici della dieta mediterranea, tipica dell’area del Mediterraneo (Sud Italia, Grecia, Marocco, Spagna, Portogallo e Croazia), si riflettono non solo sul peso, ma anche sulla salute.

Diversi sono gli studi effettuati sull’efficacia della dieta mediterranea. Due ultimi, a riguardo, arrivano dalla Gran Bretagna ed hanno dimostrato come la dieta mediterranea riduca del 40% l’insorgenza di una delle peggiori tipologie di tumore al seno e del ben 70 % di cancro del colon retto. In altre parole, una dieta povera di carni rosse, dolci e completamente priva di alcool (a differenza della tradizionale dieta mediterranea che consente piccole quantità di vino rosso) riduce in modo sensibile la formazione di cancro al seno. Inoltre, la grande varietà, intesa come tipologia e quantità, di frutta e verdura, riducono l’insorgenza del cancro del colon retto.

Il menù settimanale della dieta mediterranea prevede molta varietà di alimenti e relativa libertà in fatto di quantità. Di fatto, sono pochi gli alimenti ad essere esclusi del tutto: l’unica regola da seguire è abbondare con i cibi alla base della piramide e limitare quelli in cima. Le proporzioni degli alimenti sono in ordine di importanza e di quantità: acqua, frutta e verdura, cereali integrali, spezie, latticini e latte, olio d’oliva, pesce, carne e dolci.

I cibi che devono essere assunti quotidianamente sono 3 porzioni di cereali non raffinati (pasta, riso, pane, farro, avena), 3 porzioni di frutta e 6 porzioni di verdura, 2 porzioni di latte e latticini, acqua naturale in quantità libera e come condimenti spezie e olio di oliva. Tra le spezie, comincia, oggi più che mai a primeggiare la curcuma, di cui parleremo nei prossimi articoli, per le sue potenzialità antitumorali.

Settimanalmente sono previste 5-6 porzioni di pesce (meglio se azzurro e ricco di omega 3), 4 porzioni di carni bianche e pollame, 3-4 porzioni di olive, legumi e noci, 3 porzioni di patate, 3 di uova e 3 dolci. La carne rossa è concessa 4 volte al mese. Per una dieta mediterranea ipocalorica settimanale è sufficiente pesare le porzioni e non eccedere con i condimenti. È giusto, però, aggiungere, che il piano alimentare va comunque opportunamente vigilato e consigliato, in termini sia qualitativi che  quantitativi, da un Medico Specialista in Dietologia, quando alla base di un paziente ci sono patologie da trattare o farmaci da integrare.

Un giorno “tipo” della dieta mediterranea:

Colazione: 200 gr di latte parzialmente scremato, 30 gr di fette biscottate integrali, 30 gr di marmellata light

Spuntino: 150 gr di frutta fresca

Pranzo: insalata a piacere, pomodori a piacere, 100 gr di feta, 15 gr di olio extra vergine d’oliva, 30 gr di pane integrale

Spuntino: 100 gr di frutta fresca

Cena: 120 gr di petto di pollo al forno, 30 g pane di segale , 10 gr di olio d’oliva

Difendiamo e diffondiamo l’alto valore nutrizionale della NOSTRA DIETA MEDITERRANEA,  OGGI PATRIMONIO UNESCO.

Pubblicato su Il Mediano

Normalmente non facciamo caso a quanti grassi mangiamo ogni giorno a causa del modo errato in cui cuciniamo i cibi. Eppure basterebbe fare solo un po' di attenzione al modo di cucinare alcuni piatti e, come per magia, anche un alimento che pensavamo fosse vietato potrebbe trasformarsi in un cibo sano, in grado di garantirci una vita più salutare.

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La dottoressa Teresa Esposito è membro della Società Italiana di Nutrizione Umana,
della Società Italiana Gastroenterologia E Nutrizione Pediatrica, della Società Italiana Obesità

Dottoressa Teresa ESPOSITO

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