Recipienti di plastica, mobili, tessuti e persino cosmetici, nascondono sostanze che possono nuocere alla salute. Si chiamano interferenti endocrini, in quanto mettono k.o. il nostro sistema ormonale con effetti che vanno dal sovrappeso a problemi di fertilità.

Sono piu di 800 le sostanze incriminate e si trovano ovunque. Nei rivestimenti dei tessuti, in alcune vernici per pavimenti, nella carta forno, in mobili di legno trattati, nelle imbottiture dei materassi, nelle pellicole, negli imballaggi e nei blister, nei contenitori usa e getta e in numerosissimi cosmetici.
Ma quali sono i disturbi e i danni che questi interferenti possono provocare?

Purtroppo la lista dei problemi provocati dagli interferenti endocrini è veramente lunga: malformazioni genitali, pubertà precoce, obesità, diabete, malattie neurodegenerative, idiosincrasie e forme allergiche di non diagnosticata natura.

Gli interferenti endocrini sono sostanze che possono interferire con la sintesi, la secrezione, il trasporto, l’associazione, l’azione, o l’eliminazione degli ormoni naturali del corpo, responsabili dello sviluppo, del comportamento, della fertilità, e del mantenimento dell’omeostasi cellulare. Sono a volte indicati anche come agenti ad azione ormonale, o composti alteranti il sistema endocrino.

Dove non si trovano?

Magari mentre state leggendo questo articolo siete seduti su una comoda poltrona impregnata di sostanze anti-incendio molte delle quali classificate come IE. Oppure, avete stampato l’articolo e alcune tipologie di carta stampata rilasciano un IE, il Bisfenolo-A (BPA), come per esempio scontrini, ricevute fiscali, biglietti della metro o autobus che, a quanto indicato in alcuni studi, se maneggiata a lungo sembra poter essere assorbita dalla pelle e causare danni.

Se un tempo ci si preoccupava di lavarsi le mani prima di mangiare per evitare i batteri, al giorno d’oggi invece sembrerebbe più importante lavarsele per evitare tutti gli IE con cui veniamo continuamente in contatto (e ovviamente quando ce le laviamo occorre anche fare attenzione ad evitare gli IE contenuti in vari saponi, scegliendo saponi “ecologici”).

Ciò che rende i perturbatori endocrini così pericolosi è la loro natura quotidianamente onnipresente!

  • Prodotti per la cura personale: cosmetici, saponi, shampoo, deodoranti, contengono spesso degli IE, compresi gli ftalati. Un altro IE è il triclosan, che si trova persino in molti dentifrici.
  • Acqua potabile: l’acqua potabile può essere contaminata da atrazinaarsenico e perclorato, e da varie sostanze rilasciate dalle tubature.
  • Cibi in scatola: in varie analisi si è constatato che in molte marche di alimenti in scatola è usato il Bisfenolo-A (BPA). È consigliabile quindi, se si vogliono acquistare cibi preconfenzionati e conservati, acquistare prodotti contenuti in bottiglie e vasi di vetro, anziché in plastica o lattine.
  • Prodotti agroalimentari: prodotti agroalimentari coltivati con metodi di agricoltura “convenzionale”, in cui sono presenti pesticidi, erbicidi e altri IE.
  • Prodotti da allevamento intensivo: carne, pollame, latticini e uova provenienti da allevamenti di massa. Contengono antibiotici, ormoni e altri prodotti chimiciche possono interferire con il sistema endocrino.
  • Il pesce: i pesci, in particolare quelli di grosse dimensioni provengono ormai purtroppo da mari inquinati da mercurio (che disturba anche l’equilibrio ormonale) ed altri IE. Anche i pesci provenienti da allevamenti non sono raccomandabili. Sono preferibili frutti di mare e pesci piccoli come le sardine, le acciughe e l’aringa che, essendo alla base della catena alimentare, sono meno inquinati.
  • Utensili per la cucina: i contenitori di plastica e le pentole antiaderenti comuni in molte cucine sono anch’essi da evitare. I contenitori di plastica, come accennato, possono contenere BPA. Le pentole antiaderenti, quando sono riscaldate, rilasciano acido perfluorooctanoico (PFOA), collegato a malattie della tiroide, infertilità e problemi di sviluppo e riproduzione. Le opzioni più sane includono pentole in ceramica e in acciaio.
  • Prodotti per la pulizia della casa: le soluzioni commerciali spesso contengono degli IE. Ad esempio, i nonilfenoloetossilati (NPE). Consigliabili i detergenti ecologici.
  • Prodotti da ufficio: cartucce d’inchiostro, toner e altro sono un’altra fonte comune di IE. È bene maneggiare questi prodotti con cura e minimizzarne l’esposizione il più possibile.
  • Carta termica: alla “carta termica” si è accennato sopra. La stampante in un registratore di cassa applica calore alla carta, permettendo così di stampare ma producendo anche BPA e la ricerca ha mostrato che la gestione di questo tipo di carta è sufficiente per aumentare i livelli di BPA nel corpo. Uno studio ha scoperto che su 13 tipi di carte di stampa termica analizzate, 11 contenevano BPA. Tenere la carta in mano per soli cinque secondi è sufficiente per trasferire BPA sulla pelle e la quantità di BPA trasferita aumentava di circa 10 volte se le dita erano bagnate.

Ulteriori precauzioni e consigli

Utilizzare in casa un’aspirapolvere con un filtro HEPA per rimuovere la polvere spesso contaminata da residui di IE. Ridurre al minimo, per i bambini, l’uso di giocattoli di plastica scegliendo invece quelli in legno naturale o tessuti.

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con 593 voti favorevoli, 57 contrari e 19 astensioni, in cui si condanna l’ingiustificato ritardo nella pubblicazione dei criteri scientifici necessari per definire tale sostanza nociva per l’uomo. Gli interferenti endocrini sono sostanze che interferiscono con le attività ormonali e sono considerate una minaccia globale dal programma dell’Onu per l’ambiente (Unep) e dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Lo scorso dicembre, il Tribunale dell’Ue aveva chiarito che nessuna norma richiedeva alla Commissione Ue di condurre questa analisi d’impatto e che il ritardo nella pubblicazione dei criteri scientifici costituiva una violazione di un “obbligo chiaro, preciso e incondizionato”. Ora, di fronte all’iniziativa degli eurodeputati, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ha assicurato in una lettera al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, che i criteri saranno approvati entro la fine di giugno.

Pubblicato su Il Mediano

Normalmente non facciamo caso a quanti grassi mangiamo ogni giorno a causa del modo errato in cui cuciniamo i cibi. Eppure basterebbe fare solo un po' di attenzione al modo di cucinare alcuni piatti e, come per magia, anche un alimento che pensavamo fosse vietato potrebbe trasformarsi in un cibo sano, in grado di garantirci una vita più salutare.

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La dottoressa Teresa Esposito è membro della Società Italiana di Nutrizione Umana,
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