In passato ho affrontato il tema della cellulite anche su Vanity Fair, dove minuziosamente elencavo gli alimenti da scegliere, ma la problematica, adesso, sembra essere diventata più incalzante, visti i tanti mesi di sedentarietà (prima il lockdown, poi lo smart working da casa, poi la difficoltà della respirazione con la mascherina, nel mentre di un esercizio fisico all’aperto così come in un  luogo chiuso). È quindi doveroso soffermarsi per contribuire alla risoluzione del problema.

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica, meglio nota come cellulite, è una patologia che indica una condizione alterata  dell’ipoderma (tessuto sottocutaneo presente al di sotto della cute costituito prevalentemente da cellule adipose). L’ipoderma è un tessuto non inerte, ma il suo metabolismo è legato al bilancio calorico. Quindi, prima cosa importante: un eccesso di indigestione di calorie può danneggiare l’ipoderma.

Covid-19, poca esposizione alla luce e carenza di vitamina D: cosa fare?

La vitamina D è un preziosissimo micronutriente, tanto prezioso ed utile da essere identificata come ormone.

I suoi bassi livelli possono portare ad un rischio di osteoporosi oltre che altri disturbi . È indispensabile nel bambino come nell’anziano, nella donna come nell’uomo. Purtroppo il 70% delle persone, si ritrovano sotto i livelli ematici minimi. La vitamina D sintetizzata attraverso l’esposizione ai raggi solari, oppure , anche se in piccola parte, dal cibo ha lo scopo di contribuire ad evitare il depauperamento del calcio dalle ossa, fissandolo a queste e rendendole così più robuste. Questo preserverebbe da eventuali fratture ed il rischio di osteoporosi.

Una speranza nata nella culla Partenopea, tra l intuito medico e la capacità di fare squadra con chi questa piaga l’ha già subita e superata, la Cina.

Il Tocilizumab è un agente farmacologico già noto nel trattamento delle complicazioni polmonari dell’artrite reumatoide giovanile e nella colite ulcerosa.

Ma per quale motivo è stato pensato per combattere l’infezione da COVID 19?

Già utilizzato nei protocolli di gravi polmoniti su base immune associate a farmaci o agenti virali, si è visto capace di neutralizzare l’interleuchina 6. Questa proteina è il principale vettore dell’infiammazione polmonare prodotta dal Coronavirus.

Importantissimo, quindi, soffermarci di più su questo DECISIVO bersaglio!

Al tempo in cui un virus importante ci costringe a limitare le nostre uscite, il lavoro, la nostra vita in comunità con gli altri, i contatti umani, guardiamo a ciò che possiamo migliorare nel nostro quotidiano.

Forse è il momento buono per “vivere”, di più e meglio i nostri figli ed insegnare loro i principi di una sana alimentazione.

Ci avete mai pensato?…

Tutti ormai sappiano che il detentore del “ chi siamo”, “ da dove o da chi deriviamo” è il DNA, ma più volte discusso è stato il tramandare da genitori a figli anche le “abitudini, gli stili di vita, gli atteggiamenti o alcune patologie che, solo se influenzate dall’ambiente e dal modo di vivere, vengono ad essere esacerbate, portate allo scoperto.

Il DNA non è l’unica informazione genetica tramandata dai genitori ai figli. Lo confermano anche gli studi dei ricercatori del Max-Planck-Institut per l’immunobiologia e l’epigenetica a Friburgo, in Germania.

Facciamo chiarezza e allontaniamo i virus influenzali e para influenzali in maniera giusta e diligente.

Fermo restando  che lo stato di attenzione  in questo momento storico è particolarmente alto e giustamente si è attenzionati  per evitare il propagarsi di stati influenzali, è importante  fare un punto su CHI O COSA SONO  I Coronavirus  e come potersi difendere da questi , oltre il lavarsi le mani,…c’è bisogno di fare “il carico di vitamine”!

Dormire poco, dormire male, non avere dei giusti ritmi wirk snd sleeo ( lavoro-sonno), induce il richismo di ormoni e proteine , nel “momento non giusto”, creando confusione tra il giorno e la notte.

Un corpus sempre più crescente di ricerche sostiene la potenziale importanza delle routine comportamentali e sociali nella promozione della salute dei bambini e degli adulti nella riduzione del rischio di obesità. Le prove a sostegno di questo provengono da molteplici linee di ricerca, che suggeriscono che specifiche routine comportamentali, come per esempio abitudini alimentari e di sonno, possono essere protettive contro l’eccessivo aumento di peso e lo sviluppo dell’obesità pediatrica ed adulta. Il sistema circadiano, regola diversi ormoni e pattern proteici che inducono il ritmo-sonno veglia. Motivo per cui se stabiliamo routine comportamentali opportunamente temporizzate, questo, può servire ad influenzare il metabolismo e la regolazione del peso. Pertanto, oltre a promuovere un’alimentazione, un’attività e comportamenti del sonno più sani per la prevenzione e il trattamento dell’obesità pediatrica, può anche essere importante considerare la promozione della coerenza e dei tempi ottimali di questi comportamenti nel tentativo di migliorare la prevenzione e il trattamento.I disturbi del sonno e il ritmo circadiano, sono correlati a molte malattie umane, come obesità, diabete, disturbi cardiovascolari e disturbi cognitivi.


Dormire poco, dormire male, non avere dei giusti ritmi wirk snd sleeo ( lavoro-sonno), induce il richismo di ormoni e proteine , nel “momento non giusto”, creando confusione tra il giorno e la notte .È stato anche riportato che anche la disbiosi del microbioma intestinale è associata, alle alterazioni dei ritmi sonno-veglia. Pertanto, il sonno disturbato, può regolare l’omeostasi del microbiota intestinale. Diversi lavori scientifici hanno dimostrato che Il microbiota intestinale rivela funzioni distinte tra le fasi di sonno base, spostamento del sonno e recupero. I risultati suggeriscono che uno spostamento del ciclo sonno-veglia acuto può esercitare un’influenza sul microbioma intestinale, provocando, come effetto “visibile” , un’ alternarsi di stipsi a stati di colite, gonfiore addominale, flatulenza, ma come effetto “invisibile” , un rallentamento del metabolismo basale. Il Disallineamento del ritmo circadiano dovuto al jet lag sociale, lavoro a turni , alzarsi la mattina presto ed avere l’ora della nanna in ritardo sta diventando comune nella nostra società moderna. I disturbi del sonno e i ritmi circadiani , sono correlati a molteplici malattie, come obesità, diabete, disturbi cardiovascolari e disturbi cognitivi.

Dato il ruolo cruciale del microbiota nelle stesse patologie causate dai disturbi del sonno, il modo in cui il microbiota intestinale è influenzato dal sonno è di crescente interesse.I disturbi del ritmo circadiano acuto causati dai cambiamenti del sonno-veglia influenzano il microbiota intestinale umano, in particolare i profili funzionali dei microbi intestinali e le interazioni tra loro. L’importante quindi, per evitare di andare incontro ad un innalzamento del peso corporeo, nel bambino come nell’adulto, è avere e rispettare dei ritmi sonno -veglia in relazione ad abitudini e stili di vita sani, consigliati dal proprio medico dietologo.

Pubblicato su Il Mediano

Normalmente non facciamo caso a quanti grassi mangiamo ogni giorno a causa del modo errato in cui cuciniamo i cibi. Eppure basterebbe fare solo un po' di attenzione al modo di cucinare alcuni piatti e, come per magia, anche un alimento che pensavamo fosse vietato potrebbe trasformarsi in un cibo sano, in grado di garantirci una vita più salutare.

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La dottoressa Teresa Esposito è membro della Società Italiana di Nutrizione Umana,
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