Saziazione
Determina la fine del pasto. (La saziazione inibisce la fame e l'appetito all'interno del pasto. Esprime quindi i processi che, durante il pasto, portano alla sazietà: distensione e svuotamento gastrici, contrazioni, peptidi gastrici e neuropeptidi, glicemia...).
Sazietà
Regola l'intervallo tra un pasto e l'altro, e la frequenza dei pasti. (La sazietà è l'espressione dei processi psico-biologici che allontanano o avvicinano un pasto all'altro. Le variabili fisiologiche, quali le sensazione gastriche, i peptidi gastrici, i neuropeptidi, gli ormoni (insulina, glucagone etc..), la disponibilità di substrati ematici (glucosio, aminoacidi, acidi grassi liberi), o altri fattori metabolici, possono interagire, o essere condizionate, dalle variabili esterne 'ambientali'. Nell'espressione umana del processo di sazietà intervengono allora altri fattori: 'edonico', cognitivo, emozionale, psicologico, culturale e sociale. Tali variabili possono, nel caso del disturbo del comportamento, aumentare la frequenza e la dimensione dei pasti giornalieri, o indurre il digiuno prolungato, sino a confluire nella vera e propria patologia comportamentale. In questa condizione la variabile fisiologica è dominata da quella psicologica).