In un rapporto dell’Unicef si è visto come 1 adolescente su 7, tra i 10 e i 19 anni, convive con un disturbo mentale diagnosticato.
Secondo i dati dell’Ordine Nazionale degli Psicologi, 8 cittadini italiani su 10 chiedono il supporto psicologico negli ospedali, nelle scuole e/o ai medici di famiglia.
Ancora, numerose ricerche nazionali ed internazionali, a seguito del periodo pandemico, hanno evidenziato le conseguenze sulla salute psicologica di bambini e adolescenti, segnalando che l’impatto psicologico più atteso è, senza dubbio, quello a lungo termine.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), attraverso il “Pan European Mental Health
Coalition”, ha chiamato in campo i Professionisti di tutto il mondo per occuparsi della salute mentale di giovani e adulti, proprio a dimostrazione che c’è una forte necessità di rispondere ai loro bisogni psicologici e nutrizionali.
La prevenzione è, dunque, il primo passo per evitare che i sintomi di questo malessere si cronicizzino
La scuola è il luogo in cui è fondamentale fare prevenzione.
Attraverso l’organizzazione di diversi incontri incoraggeremo i ragazzi ad interagire attivamente con i Professionisti della Salute (Psicologo e Medico Dietologo). Questo perché i sintomi depressivi, così come quelli ansiosi e/o nutrizionali, sono molto frequenti tra i giovani. I disturbi alimentari e quelli psicologici sono spesso fraintesi, diagnosticati in modo errato, o semplicemente non individuati affatto. Presentano una timeline specifica e una “finestra” di opportunità che consente una ripresa più rapida. Prima ancora che venga formulata una diagnosi, l’orologio ha già cominciato a ticchettare.
Progetto “Badema” 2023
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