Le mense aziendali, scolastiche, ospedaliere e così come tante altre, rappresentano il “ristorante” più diffuso, grande ed “obbligatoriamente frequentato” ( per esigenze lavorative) d’Italia.

Ogni giorno milioni di persone pranzano e cenano insieme per motivi di lavoro, di salute oppure di studio. La mensa ha un valore fondamentale dal punto di vista nutrizionale e quindi una grande e forte ripercussione sul benessere e sullo stato di salute  di ciascun individuo. Numerosi lavori scientifici, pubblicati sulle più rinomate riviste a fattore di impatto internazionale, hanno dimostrato come si impara meglio, si guarisce prima e si produce di più, se il cibo è buono, gli ambienti confortevoli ed i commensali quelli giusti.

La pausa mensa dovrebbe riproporre in aule scolastiche come in spazi aziendali l’antico rito delle tavolate all’aperto, quando le comunità educanti e lavorative, a fine giornata o alle 12 di pausa, si incontravano per consumare un atto importante della vita sociale.  Una attenzione speciale va alle mense scolastiche delle scuole primarie, sempre più spesso bistrattate o “economizzate nella scelta della qualità dei prodotti”. Le patologie, strettamente collegate  ad una scorretta alimentazione, possono trovare beneficio e cura cominciando a mangiare sano. Potrebbe essere la vera svolta, il vero cambiamento per una seria Prevenzione. La mensa scolastica coinvolge milioni di alunni, quale migliore opportunità per affrontare con decisione aspetti essenziali per la vita dei nostri figli e per i costi sociali e sanitari derivanti dalla cura delle gravi patologie croniche? Cosa accadrà alle generazioni attuali con il continuo uso di cibi spazzatura? Come influiranno su malattie e mortalità? Non abbiamo una palla di vetro per prevedere il futuro ma sappiamo bene, attraverso la scienza, che le patologie sono strettamente collegate al modo di alimentarsi! Quindi evitiamo l’eccesso di cibi industriali, di proteine animali, di carni conservate e di zuccheri raffinati. Costruiamo un percorso di coerenza! Non si tratta solo di avere attenzione nella preparazione di menu settimanali rispondenti “ per nome proprio” alla dieta mediterranea ma anche ad una logica di scelta nei confronti di alimenti che appartengono realmente alla macchia mediterranea. Una dieta “ad hoc” significa un’attenuazione delle malattie legate al “progresso” . Soprattutto nella ristorazione scolastica una dieta imperniata su alimenti i cui nutrienti aiutano a prevenire le malattie del nostro momento storico come il diabete, l’ obesità infantile, le  malattie cardiovascolari, i tumori ed altri tipi di patologie potrebbe giovare tantissimo all’intero pianeta.

Una corretta e sana alimentazione favorisce il benessere delle persone e migliora non solo lo stile di vita ma, nel caso lavorativo, la produttività. Ancel Keys, il medico americano di fama mondiale che  dopo aver fatto numerose indagini epidemiologiche e in ogni parte del pianeta riuscì a dimostrare il nesso che esiste tra una corretta alimentazione e la prevenzione delle malattie più gravi,  ha aperto “un mondo” alla portata di molti altri scienziati, che si sono occupati della dieta mediterranea fino definirla da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il sistema alimentare più sano e genuino del Mondo. I colori, i sapori, gli odori di prodotti mediterranei uniti alla sapienza delle vecchie massaie hanno contribuito a costruire lo stile italiano del mangiare ricercatissimo ed imitato in ogni parte del mondo. La dieta mediterranea è stata dichiarata patrimonio immateriale culturale dell’umanità UNESCO il 16 novembre 2010 a Nairobi e questo importante riconoscimento è dovuto al fatto che, l’insieme delle abitudini alimentari e comportamentali dei popoli del bacino del mediterraneo, consolidate nei secoli rimanendo pressoché immutate fino al boom economico degli anni ’70, è riuscita ad  essere riconosciuta come vera fonte di prevenzione e protezione verso diverse malattie metaboliche. Dall’oliva, uno dei prodotti ed alimenti tipici della dieta mediterranea, ricco di acidi grassi mono in saturi (sani), tra cui acido oleico insieme al pane non raffinato, quello integrale, ricco di fibre e vitamine del gruppo B, alla pasta integrale a basso indice glicemico, alle verdure, ottima fonte di sali minerali e fibre che aiutano al corretto funzionamento intestinale e contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà, ai legumi, fonte di proteine vegetali ,ottimi sostituti delle proteine animali specie se in unione con i cereali fino ad arrivare alla frutta, soprattutto quella rossa ricca di antiossidanti e vitamine e la frutta secca, ottima fonte di acidi grassi polinsaturi come gli omega 3 il calcio il magnesio, sono tutti alimenti contenenti elementi essenziali al  fine di una sana e corretta alimentazione. La nota frase “mangiare di tutto un po’ “ è sicuramente valida ma da bandire, invece, è l’atteggiamento riduzionista o mirato a privilegiare uno stile disequilibrato.

L’integrazione dell’attività fisica nello stile di vita corretto riporta poi  sicuramente la bilancia in equilibrio. Spesso le linee guida “Mediterranean way”  per la prevenzione e la cura delle patologie cardiovascolari vengono estese trovando grande riscontro nell’ambito delle malattie croniche ed oggi, argomento sempre più attuale, nelle patologie neurodegenerative, quali le demenze senili. La dieta mediterranea si sta dimostrando sempre di più volta a prevenire e combattere l’invecchiamento  e il decadimento intellettivo, i radicali liberi, l’eccesso di grasso viscerale e molte  patologie.

È importante che la Dieta mediterranea con i suoi alimenti  entri in maniera decisa nelle Mense ed in tutti quei luoghi di ‘largo consumo  collettivo’ .

 Mangiare è un atto automatico e fisiologico. Alimentarsi serve a sopravvivere. Nutrirsi correttamente è un atto di amore verso se Stessi.

Pubblicato su Il Mediano

Normalmente non facciamo caso a quanti grassi mangiamo ogni giorno a causa del modo errato in cui cuciniamo i cibi. Eppure basterebbe fare solo un po' di attenzione al modo di cucinare alcuni piatti e, come per magia, anche un alimento che pensavamo fosse vietato potrebbe trasformarsi in un cibo sano, in grado di garantirci una vita più salutare.

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La dottoressa Teresa Esposito è membro della Società Italiana di Nutrizione Umana,
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